Museo Amuri, la città nella città a Tampere
Un viaggio nel tempo lungo quanto un isolato: lo offre il museo Amuri a Tampere. Un blocco di casette di legno dove abitavano e vivevano i lavoratori delle fabbriche locali dal 1882 al 1973. La città di Tampere è stata fondata nel 1779 da un gruppo di contadini e pastori ai quali furono assegnate le terre oltre le rapide del fiume Tammerkoski. La successiva ondata di abitanti arrivò con l’industrializzazione del Sud della Finlandia: i lavoratori migrarono dalla regione di Amur (Siberia) e furono stipati in un nuovo distretto urbano lontano dal centro della città: un ghetto che prese il nome di Amuri. Qui si poteva avere in affitto, a prezzi davvero bassi, delle modeste unità abitative.
Le case per i lavoratori inizialmente prevedevano dei blocchi con quattro camere per quattro famiglie e una cucina in comune. Le persone si ammassavano nelle stanze per dormire su materassi di paglia che ancora oggi si vedono nelle ricostruzioni allestite con il materiale originario del tempo. Siamo nel 1846 con la prima ondata di lavoratori: ai tempi le fabbriche si prendevano cura dei dipendenti e delle loro famiglie “dalla culla alla tomba”. Spazi piccoli, ma il padrone della fabbrica metteva a disposizione per tutti la chiesa, la scuola, la biblioteca, una banca, un piccolo ospedale e uno spaccio per vestiti e alimenti. Ovviamente non manca anche la sauna pubblica: ad Amuri la prima è datata 1885.
Negli Anni 50 del secolo scorso la città di Tampere ha voluto recuperare la memoria storica del suo passato e presente industriale da tramandare nel futuro con un museo a cielo aperto. Su questi presupposti è nato il museo Amuri nel 1975, che si estende su un isolato, quando l’ultimo abitante nel 1973 lasciò la sua abitazione. Ancora oggi è aperta la caffetteria del piccolo villaggio, che rappresenta un salto nel tempo con il vecchio bancone di legno e la dispensa con le ante per esporre il cibo e i dolci. Fermarsi per un caffè o un tè vuol dire sentirsi per qualche minuto un viaggiatore nel tempo ripensando ai lavoratori che nei decenni hanno abitato queste costruzioni in legno.
Home > Museo Amuri, la città nella città a Tampere
Museo Amuri, la città nella città a Tampere
Un viaggio nel tempo lungo quanto un isolato: lo offre il museo Amuri a Tampere. Un blocco di casette di legno dove abitavano e vivevano i lavoratori delle fabbriche locali dal 1882 al 1973. La città di Tampere è stata fondata nel 1779 da un gruppo di contadini e pastori ai quali furono assegnate le terre oltre le rapide del fiume Tammerkoski. La successiva ondata di abitanti arrivò con l’industrializzazione del Sud della Finlandia: i lavoratori migrarono dalla regione di Amur (Siberia) e furono stipati in un nuovo distretto urbano lontano dal centro della città: un ghetto che prese il nome di Amuri. Qui si poteva avere in affitto, a prezzi davvero bassi, delle modeste unità abitative.
Le case per i lavoratori inizialmente prevedevano dei blocchi con quattro camere per quattro famiglie e una cucina in comune. Le persone si ammassavano nelle stanze per dormire su materassi di paglia che ancora oggi si vedono nelle ricostruzioni allestite con il materiale originario del tempo. Siamo nel 1846 con la prima ondata di lavoratori: ai tempi le fabbriche si prendevano cura dei dipendenti e delle loro famiglie “dalla culla alla tomba”. Spazi piccoli, ma il padrone della fabbrica metteva a disposizione per tutti la chiesa, la scuola, la biblioteca, una banca, un piccolo ospedale e uno spaccio per vestiti e alimenti. Ovviamente non manca anche la sauna pubblica: ad Amuri la prima è datata 1885.
Negli Anni 50 del secolo scorso la città di Tampere ha voluto recuperare la memoria storica del suo passato e presente industriale da tramandare nel futuro con un museo a cielo aperto. Su questi presupposti è nato il museo Amuri nel 1975, che si estende su un isolato, quando l’ultimo abitante nel 1973 lasciò la sua abitazione. Ancora oggi è aperta la caffetteria del piccolo villaggio, che rappresenta un salto nel tempo con il vecchio bancone di legno e la dispensa con le ante per esporre il cibo e i dolci. Fermarsi per un caffè o un tè vuol dire sentirsi per qualche minuto un viaggiatore nel tempo ripensando ai lavoratori che nei decenni hanno abitato queste costruzioni in legno.